BODY 115 26/07/2023


Descrizione

Note di produzione

Il 18 novembre 1987 scoppiò un incendio nella stazione della metropolitana King's Cross a Londra che provocò la morte di 31 persone. Una delle vittime non è stata mai identificata per le gravi ustioni che la resero irriconoscibile. Per oltre vent’anni era identificata come "Corpo 115".
King's Cross, precedentemente noto come Battle Bridge, era il luogo in cui l'esercito ribelle di Boudicca affrontò la guarnigione romana incendiando Londinium e riducendola in cenere.
Oggi è una porta ringiovanita verso l'Europa e i suoi caffè, le sue piazze, i viali stanno a mascherare una storia squallida e triste. Body 115 è un’epopea in miniatura, un racconto di viaggi interiori ed esteriori, un esplicito omaggio alla Divina Commedia di Dante. Il protagonista dello spettacolo guida lo spettatore attraverso le strade bagnate dalla pioggia di Londra, Calais, Parigi e Milano, diventa il Virgilio di Dante/Noble. Un viaggio di scoperta e recupero, che abbraccia il decadimento e la gentrificazione, il senso del luogo e il bisogno di evadere. Invocando l'antica ribellione e la guerra civile, attraverso i canali di Londra fino al pittoresco Kent, incontriamo Marlowe a Millwall e Keats a Gravesend. Condotti dal limbo di un campo profughi di Calais ai campi di battaglia addormentati delle Fiandre, viaggiamo verso Parigi, dove i poeti-fantasmi del passato affollano i vicoli di Montparnasse. E finalmente, a Milano, in una stagione di pioggia, arriviamo a scoprire che non solo la pioggia ci aspetta.
Adattato per il palcoscenico dal premiato scrittore e regista Justin Butcher (Scaramouche Jones, La follia di George Dubya) il monologo, della durata di un’ora, è una miscela energica di teatro e poesia lirica. Un rapsodico inno all'estasi travolgente della perdita. Un'odissea transeuropea trasformata in safari dell'anima.
Le anteprime all'Old Operating Theatre, Londra e al Théâtre de Nesle, Parigi hanno preceduto la data del tour che toccherà il Festival Internazionale Teatro Romano Volterra.
Body 115 di Jan Noble è una potente performance di poesie individuali che accompagna il pubblico in un viaggio di scoperta e recupero, esplorando temi di decadenza, gentrificazione, ribellione e necessità di fuga.
La poesia di Noble è sia bella che inquietante, evoca emozioni e immagini che giocano con il modo in cui potremmo pensare al mondo. Il fantasma di Body 115 vuole che il narratore sperimenti molto di più dalla vita, eppure il poeta stesso ha paura. Ha paura di ulteriori perdite (apprendiamo delle sue relazioni fallite e delle opportunità mancate) e ha paura anche di se stesso in una certa misura. Alla fine, il poeta ha intrapreso un viaggio discoperta con Body 115 che, anche se ossa in attesa di essere reclamate, è in grado di sperimentare più vita di chiunque altro.
Se c'è un difetto da trovare in Body 115 è che a volte la poesia può essere difficile da decifrare.
Viene raccontata una storia ma ci sono tangenti e idee che emergono dal nulla e possono cogliere di sorpresa. Eppure nonostante questo, le parole e i ritmi sono belli, anche se si perde parte del loro significato. Per compensare questo, la performance di Noble è accattivante con la sua interpretazione magistrale che cattura la profondità emotiva e la sfumatura di ogni linea con precisione e autenticità. La produzione mette in mostra il potenziale della poesia nel teatro, con la poesia di Noble che crea un'esperienza coinvolgente che attira il pubblico nella storia e nei suoi temi. Questo è il poema epico teatrale di un uomo, di un'ora. Non una parola è fuori posto, non un'azione fuori luogo. La consegna di Noble combinata con la regia di Justin Butcher rende questo qualcosa da cui semplicemente non si può distogliere lo sguardo né si vuole farlo. Body 115 è uno spettacolo che fonde perfettamente poesia e teatro per accompagnare il pubblico in un viaggio indimenticabile attraverso la perdita e scoperta.

IN LINGUA INGLESE

Produzione J. Productions

Regia Justin BUTCHER

One man show di Jan NOBLE
Musiche Jack ARNOLD

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J. Productions

Directed by Justin BUTCHER

Written and Performed by Jan NOBLE
Sound by Jack ARNOLD


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